Artrosi dell'anca
Anatomia dell'anca
anatomia anca

L'anca è una delle articolazioni più grandi del corpo umano e sostiene il peso di tutto il corpo durante il cammino e la stazione eretta. Essa consiste in due parti: una sfera (la testa femorale) che è contenuta dentro una cavità (l'acetabolo). Una capsula (un manicotto fibroso attorno all'articolazione) e un legamento (il legamento rotondo) ne garantiscono la stabilità.

Le superfici ossee sono ricoperte da cartilagine: un materiale estremamente liscio ed elastico che ne facilità lo scorrimento. Una sottile strato di tessuto (la membrana sinoviale) ricopre tutte le rimanenti superfici della camera articolare con la funzione di produrre il liquido sinoviale che rappresenta il liquido di lubrificazione dell'articolazione. Tutte queste componenti permettono all'anca di muoversi facilmente senza provocare dolore.

Cause più comuni di dolore e limitazione?

Artrosi: normalmente ne soffrono persone al di sopra dei 50 anni di età con una familiarità per artrosi. In questa forma la cartilagine articolare "consumata" o "rovinata" permette un contatto tra le superfici ossee causando dolore e rigidità sempre maggiori.

Artrite reumatoide: è una patologia autoimmune nella quale la membrana sinoviale è aggredita dal sistema immunitario con la conseguenza di ledere la cartilagine articolare.

Artrosi postraumatica: in conseguenza di traumi importanti all'anca può instaurarsi una osteonecrosi della testa femorale che nel tempo può portare a gravi dolori e limitazioni funzionali.

Come si fa la diagnosi?

Un approfondito esame clinico generalmente suggerisce il sospetto di una patologie a carico dell'anca, ma la diagnosi è sempre confermata tramite una semplice Radiografia.

Questa permette anche di quantificare il danno e seguirlo nel tempo. Ulteriori esami più approfonditi quali RMN, ecografie, scintigrafie etc. possono essere utili per ottenere diagnosi differenziali qualora ve ne sia la necessità.

Quando è necessario un intervento chirurgico?

Nei casi iniziali il trattamento si può basare su: terapie mediche per ridurre il dolore, ed esercizi rieducativi. Queste terapie tuttavia, possono essere considerate un palliativo perche una vera cura dell'artrosi non esiste. Così se il dolore persiste e/o la mobilità si riduce ulteriormente, può essere utile un intervento chirurgico.

In che cosa consiste l'intervento chirurgico?
intrervento chirurgico anca

L'intervento consiste nella rimozione dell'articolazione naturale e nell'impianto di una articolazione artificiale. L'intervento ha una durata di circa un'ora. Vengono così impiantate due componenti che funzioneranno come un vera e propria articolazione. La protesi può avere differenti caratteristiche (cementata o no, con diversi materiali utilizzati etc.) e la scelta è discussa con il chirurgo e si effettua in base all'età, alle caratteristiche ossee e alle abitudini quotidiane del paziente.

Normalmente il ricovero in clinica avviene il giorno prima (dopo aver effettuato gli esami di routine per un controllo generale e un incontro con l'anestesista) dell'intervento e la dimissione solitamente avviene entro 5 giorni. L'anestesia, se non sono presenti controindicazioni, è loco-regionale (si "addormenta" solo la gamba da operare) attraverso una puntura sulla colonna lombare.

Dopo l'intervento chirurgico?

Nei primi giorni il dolore viene dominato con farmaci adeguati per cui il paziente solitamente lo tollera facilmente. Fin dal primo giorno di norma inizia la deambulazione che è seguita da un fisioterapista che insegna al paziente ad usare i bastoni. La deambulazione prevede l'uso dei bastoni per circa un mese, dopo di che il paziente torna a camminare ed eseguire le attività quotidiane senza alcun ausilio.

Una volta a casa?

Tornato a casa il paziente conduce una vita tranquilla ma normale. Progressivamente torna a fare tutte le cose che faceva prima dell'intervento. Il paziente deve effettuare una terapia iniettiva antitrombotica ed utilizzare calze elastiche per ridurre il rischio di fenomeni trombo-embolici per circa 4 settimane. Tutto il programma riabilitativo è comunque effettuato il accordo con il chirurgo che controlla il paziente clinicamente dopo 2 settimane e dopo un mese dall'intervento.